Aristotele è uno dei più grandi filosofi della Grecia antica che è attuale ancora oggi con le sue 11 regole per raggiungere la felicità.
Può sembrare strano pensare che le idee filosofiche di uno studioso del 384 a.C. possa influire sulla vita odierna. Ma stiamo parlando di Aristotele, uno dei più grandi filosofi di tutti i tempi che ha lasciato una preziosa eredità a tutti noi. E le sue parole sembrano più attuali che mai fornendo indicazioni importanti per raggiungere l’eudemonia.
La felicità come fine assoluto assegnato agli esseri umani su questa terra. Le 11 regole di Aristotele sono una guida da tenere sempre presente in ogni istante della nostra esistenza per avere una vita felice. Metterle in atto e divulgarle potrebbe aiutare te stesso e gli altri a stare bene? Giudica tu, ecco cosa pensa Aristotele.
Eudemonia, la felicità come obiettivo finale: le 11 regole di Aristotele
Il concetto di vita felice secondo le idee di Aristotele, questa è l’eudemonia. Ovvero la corsa dell’uomo verso una condizione di prosperità e benessere ad altro livello. Ma attenzione, il riferimento è rivolto soprattutto a una felicità e benessere spirituali, mentali e dell’animo. Insomma qualcosa di più profondo della mera felicità per il possesso di cose. Aristotele ha, quindi, stabilito delle regole che possono aiutare l’uomo a raggiungere la vera felicità nella vita. Ma quali sono e come si mettono in atto?
L’eudemonia si raggiunge coltivando alcuni aspetti del carattere educandoci a sviluppare abitudini positive e costruttive. Le regole della teoria aristotelica sono 11 esattamente come le virtù da coltivare.
Ecco l’elenco delle regole o virtù da tenere presente per essere felice:
- Avere coraggio, ovvero possedere quella caratteristica con la quale uomini e donne affrontano i gli ostacoli per realizzare il proprio sogno.
- La tolleranza, che si esprime con la capacità di essere indulgente e adattabile alle situazioni ma senza cadere nella penuria, equilibrio è la parola chiave. Ad esempio, Aristotele non approva chi beve troppo ma nemmeno chi non lo fa mai, quindi no agli eccessi e alle carenze.
- Liberalità che rappresenta una virtù che il filosofo indica come capacità di fare del bene al prossimo senza alcun limite.
- Magnificenza, ovvero aspirare sempre al massimo ed essere grandiosi ma attenzione a non ostentarlo, altrimenti si perde la virtù.
- Magnaminità, che significa mettersi a disposizione del prossimo mettendo da parte ogni tipo di orgoglio e sfoggiando tutte le qualità di bontà e disponibilità verso gli altri.
- La pazienza, coltivare la calma e il controllo si se, avere pazienza di fronte alle difficoltà e affrontare ogni problema senza ira e senza sfogarsi sugli altri.
- La veridicità, ovvero coltivare la lealtà e la sincerità in ogni occasione, una qualità che ripaga sempre rendendo la vita felice.
- Arguzia, parlare in modo intelligente anche con umorismo ma senza mai ferire il prossimo.
Le regole per la felicità (mamme.com) - La cordialità dimostrata verso le persone che incontriamo, atteggiamenti di accoglienza e sincero apprezzamento.
- Vergogna, anche questa è una virtù da coltivare in quanto ci permette di capire i limiti da rispettare per non essere troppo timidi o esageratamente svergognati.
- La giustizia, quindi, il rispetto di ogni essere umano con la consapevolezza di agire in modo corretto verso il prossimo.
L’applicazione di queste regole significa coltivare le migliori virtù raggiungendo una serenità interiore che porta a ottenere una vita felice.
